venerdì 30 novembre 2012

ho visto

sono andata. sono tornata.
e non ho cambiato idea, anche se un po' ci speravo.
speravo la paura mi frenasse.
speravo il posto mi intristisse.
ma.
ho visto delle cose.
cose inimmaginabili.

ho visto gente che paga il 4% di tasse sullo stipendio.
ho visto banche che concedono mutui. 1% tasso fisso.
ho visto parchi puliti.
ho visto agenzie di lavoro che trovano lavori.
ho visto medici pubblici che paghi 44€ e poi lo stato te ne rimborsa 40.
ho visto nidi privati con rette in proporzione al reddito.
ho visto piste ciclabili.
ho visto banche che concedono prestiti. fino al 35% della busta paga. senza neanche chiederti che devi farne.
ho visto scuole materne in cui si imparano 5 lingue.
ho visto italiani felici, che sorridono dei nostri politici.

ho visto gente che crede ancora nel futuro.

mercoledì 28 novembre 2012

io tornai.


e vedo che vi siete divertiti nel frattempo.
ma mi fa piacere eh, sia chiaro.
non so come siete arrivati qui, ma sono felice di avervi deluso.

e spero che l'abbiate trovata poi, la troia tailadese.






martedì 20 novembre 2012

vado

io vado.
vado a vedere, per ora.
vado a capire se davvero si può.
vado a immaginarmi in un altro posto.
vado a sognare di regalare un futuro ai miei figli. e a me, che me lo merito.
vado perchè sogno di poter comprare una casa, o anche solo di poter lavorare.
vado perchè non voglio più invidiare chi può assicurare un motorino.
vado perchè vorrei insegnare ai miei figli l'amore per il proprio paese, e finchè sto qui non ne sarei capace.
vado perchè il sole il mare e la pizza non bastano più.
vado perchè chi va poi non torna piu.
vado.
e spero sia un inizio.
spero di averne il coraggio.
voi tifate per me.

io vado.

domenica 18 novembre 2012

il pettirosso

più che letto, bevuto.
quattro giorni per leggere circa 500 pagine. intrise di un bel po' di storia, che per me è sinonimo di noia mortale.
e nonostante, voglia di tornare a casa e leggere leggere leggere.
i bambini hanno mangiato tardi, io non ho dormito e lui ha fatto più di una conversazione da solo mentre io annuivo ignorandolo completamente.
era un bel po' che non mi perdevo tra le pagine di qualcosa fino a questo punto.
centellinerò i suoi altri, per farli durare.
per fortuna è un autore prolifico.

ah, mi tocca dirlo, forte e chiaro.
ford aveva ragione. avrei dovuto dargli più fiducia e leggerlo prima.

sabato 17 novembre 2012

certe cose

chè a volte certe cose ti feriscono.
e ti fanno tanto di quel male.
che non sai come uscirne, da quel dolore. da quella rabbia.
chè non sono mica così gravi, quelle cose.
ma fanno male. tanto.
chè tu sei così. fatta male, direbbe qualcuno. ma su alcune cose non ci passi proprio.
chè tu non le faresti mai, quello è il problema.
chè tu non saresti mai capace di non pensarci, che fanno male quelle cose lì.
e poi vorresti uscirne, e non sai come fare.
chè lui viene sempre prima di tutto il resto, per te. chè è questa la famiglia poi.
e tu non vieni mai prima di tutto il resto, poi.
chè non sono cose gravi. ma fanno male.


lunedì 12 novembre 2012

storia di un corpo

mi sa che i vecchi amori vanno lasciati lì, senza disturbarli.
senza sporcarne il ricordo.
perchè non so più, dopo così tanti anni (almeno dieci forse anche quindici) se sono cambiati loro o se sono cambiata io.
ma la colpa non sta mai solo da un lato, no?
comunque, se non avessi dovuto scongiurare il divorzio chiudendomi nel silenzio, non l'avrei mai finito.
non in cinque giorni almeno.

ciao ciao pennac, anche a te.
e grazie per avermi angosciato con storie di vecchiaia e decadenza.

sabato 10 novembre 2012

vandalo dixit

saina hai papito??
devo fare i bannietto a te. sei sporca di pappa.
perchè...
perchè...
perchè...
sei la mia migliore amica ecco.
papito?
danni un bacio.
qua, in fonte.
ecco, sei babissima..

giovedì 8 novembre 2012

mio fratello

se mi vedete leggere libri di merda, non infierite.
è che ho aiutato mio fratello a sgombrare casa.
(mio fratello è una di quelle persone col dono innato di farsi fare qualunque cosa da chiunque. senza muovere un dito. e facendoti anche sentire una merda se non lo fai. meriterebbe un post a parte, mio fratello. forse un blog a parte. comunque).
quindi io gli ho liberato casa mentre lui faceva le sue cose. cioè non è neanche venuto. mi ha solo detto, stancandosi moltissimo già solo a pensare di sgombrare casa, 'butta tutto. no, davvero, non voglio niente. prendi quello che vuoi e poi butta tutto'.
che se consideri il fatto che lui è uno shopper compulsivo dai gusti costosissimi e che ha lasciato casa dalla sera alla mattina come se l'avessero rapito gli alieni, puoi immaginare il paese dei balocchi in cui siamo atterrati.
(cioè lui una sera è andato a dormire a casa della donna ((che a sua volta vive con la famiglia)) e non è più tornato a casa. mai più. e si è sposato, e ha avuto un bimbo. e non è più tornato a casa. e sta nella stessa città, napoli tra l'altro mica los angeles. cioè. paga ancora le bollette eh, se qualcuno se lo chiedesse. e sono passati QUATTRO anni. ed è tutto vero)
e quindi niente, lui ha giocato a gira la moda con scarpe (nuove e del suo numero. che non è anche il numero di mio fratello, che però essendo un compulsivo patologico compra anche se non è il suo numero), giacche, camicie. e poi tecnologia varia e vinili e cd. e io libri e dvd. che non potevo buttare né far marcire in scatoloni abbandonati chissà dove.
solo che ho anche scoperto che mio fratello legge, ha letto, tutta una serie di oscenità sull'harmony andante. dove la parola 'amore' nel titolo è un obbligo. e il rosa pallido la fa da padrone.
e quindi niente.
leggerò della merda, a brevissimo.
forse.
o forse non ne avrò il coraggio.
o forse la leggerò e non avrò il coraggio di dirlo.

ma comunque mio fratello ha un cuore. ed è questa la vera notizia.

martedì 6 novembre 2012

il quaderno di maya

è che la allende io la amo.
ma non raggiungerà mai più i livelli di evaluna, la casa degli spiriti, di quelle cose là insomma.
però si fa sempre leggere.
i paesaggi, sfondo e insieme protagonisti dei suoi romanzi, sono incantevoli.
le leggende di quei luoghi, di cui lei fa abuso, ti tengono comunque incollata alle sue pagine.
ma no, niente a che vedere coi suoi libri, quelli veri.
eppure la perdono.
lo faccio in nome del nostro passato.

lunedì 5 novembre 2012

le vite degli altri

immagino sempre dei segreti inconfessabili nelle vite che incrocio.
immagino vizi ridicoli o paure ingiustificate.
costruisco storie da un paio di mani. o da una borsa.
di solito sono storie tristi.
lo faccio da che ho memoria.
da quando ragazzina tornavo a casa da scuola in metro. e osservavo la gente.
a volte vorrei non farlo.
a volte mi rovino la giornata.
come ieri.
che c'erano questi due, venuti a stare da me per 5 giorni, francesi.
un uomo e una donna. lui di origini italiane, napoletane.
lei grassa, brutta anche.
lui preciso, pulito, ordinato. impeccabile.
lui non ha mai incrociato il mio sguardo.
quelli che non ti guardano negli occhi io li trovo inquietanti.
come se se davvero gli occhi fossero lo specchio dell'anima uno che non ti guarda non ce l'ha un'anima. o non vuole fartela vedere.
comunque.
lui non mi guardava. non mi ha mai guardato, neanche una volta. e stavamo lì a gestire formalità, soldi, documenti.
e lui occhi a terra.
e allora sono andata via e pensavo che lui era un maniaco ossessivo e paranoico e quelle robe là che mi faceva trovare la grassona fatta a pezzi nella vasca.
e invece dopo i 5 giorni torno a prendere le chiavi e la grassona era ancora viva.
e loro avevano usato tutti e due i letti.
ma uno era praticamente solo scoperto, con le lenzuola pulite e ordinate.
e allora gli ho visto dentro lo stesso a lui, anche se non mi aveva guardato negli occhi.
nessun mistero, nessuna paranoia, nessun serial killer.
solo un uomo medio con l'amante.
che si vergognava.
che finge di aver dormito in due letti.
finge con me, che solo gli ho fittato l'appartamento.
un uomo medio che non li alza più gli occhi, chissà da quanto.
e mi è venuta addosso tutta la tristezza del mondo.

e niente.

preferivo il serial killer.