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martedì 19 novembre 2013

c'est tout





ci sarebbe la leggerezza di partire in due, di nuovo, dopo anni.
ci sarebbe uno zainetto minuscolo.
si potrebbe raccontare di un aereo che non riesce ad atterrare. e le preghiere di un'atea che vuole rivedere i suoi figli. e due ore che diventato sei.
potrei dirvi di birre pomeridiane come se avessi ancora vent'anni.
o di bagel col formaggio.
ci sarebbe poi da parlare dei jardin du luxembourg, e tappeti gialli che scricchiolano sotto i tuoi piedi.
o anche dei gradini, milioni, della torre di ferro. 720 in realtà. più 720 a scendere. ma quelli non contano, no?
poi c'è il freddo. e cappello. calze. sciarpa. guanti. 
potrei provare a dire dei baci e degli abbracci e delle strette e dell'amore trovato a casa ad aspettarmi. come se fossi stata via dei mesi, invece che due giorni. (no mamma, tre giorni)
e il pain au chocolat. tanti pain au chocolat.
ci sarebbero mille altre cose, tutte chiuse strette strette in due giorni piccoli piccoli. due giorni voluti, aspettati, meritati.
ci sarebbero tutte queste cose, da raccontare.
e poi c'è anche che tutto questo, noi, lo abbiamo fatto in bici. gran parte.
su delle fantastiche bici dal colore indefinito che trovi ad ogni angolo di strada. 
ci sarebbe da raccontare.
la gioia. 
la gioia di andare e quella di tornare.


giovedì 10 ottobre 2013

APP

vi volevo dire che ho trovato un app (app sta tra le 10 parole che odio di più al mondo) fighissima.
ma proprio.
che tu fai una foto a una cosa qualsiasi. e premi invio. e quella, la foto, arriva a uno in una qualsiasi parte di mondo. e poi a te ti arriva una foto da una qualsiasi parte di mondo.
ma non sai da chi, sai solo da dove.
e lo stesso la tua, è una foto anonima da napoli.
capì?
non puoi mettere like, non like, commenti e cazzi.
solo così. scatti, invii, ricevi, ciao.
io l'ho trovato geniale. romantico a tratti.
ditemi che lo amerete, vi prego.
perché l'ho detto a lui, entusiasmo a mille. ha alzato le spalle. cioè, ha alzato le spalle e basta.
gli faccio  com'è, non lo trovi geniale?
mi fa  no. è abbastanza una cagata.

ah, si chiama rando. come random ma senza m.

sabato 17 novembre 2012

certe cose

chè a volte certe cose ti feriscono.
e ti fanno tanto di quel male.
che non sai come uscirne, da quel dolore. da quella rabbia.
chè non sono mica così gravi, quelle cose.
ma fanno male. tanto.
chè tu sei così. fatta male, direbbe qualcuno. ma su alcune cose non ci passi proprio.
chè tu non le faresti mai, quello è il problema.
chè tu non saresti mai capace di non pensarci, che fanno male quelle cose lì.
e poi vorresti uscirne, e non sai come fare.
chè lui viene sempre prima di tutto il resto, per te. chè è questa la famiglia poi.
e tu non vieni mai prima di tutto il resto, poi.
chè non sono cose gravi. ma fanno male.


giovedì 8 novembre 2012

mio fratello

se mi vedete leggere libri di merda, non infierite.
è che ho aiutato mio fratello a sgombrare casa.
(mio fratello è una di quelle persone col dono innato di farsi fare qualunque cosa da chiunque. senza muovere un dito. e facendoti anche sentire una merda se non lo fai. meriterebbe un post a parte, mio fratello. forse un blog a parte. comunque).
quindi io gli ho liberato casa mentre lui faceva le sue cose. cioè non è neanche venuto. mi ha solo detto, stancandosi moltissimo già solo a pensare di sgombrare casa, 'butta tutto. no, davvero, non voglio niente. prendi quello che vuoi e poi butta tutto'.
che se consideri il fatto che lui è uno shopper compulsivo dai gusti costosissimi e che ha lasciato casa dalla sera alla mattina come se l'avessero rapito gli alieni, puoi immaginare il paese dei balocchi in cui siamo atterrati.
(cioè lui una sera è andato a dormire a casa della donna ((che a sua volta vive con la famiglia)) e non è più tornato a casa. mai più. e si è sposato, e ha avuto un bimbo. e non è più tornato a casa. e sta nella stessa città, napoli tra l'altro mica los angeles. cioè. paga ancora le bollette eh, se qualcuno se lo chiedesse. e sono passati QUATTRO anni. ed è tutto vero)
e quindi niente, lui ha giocato a gira la moda con scarpe (nuove e del suo numero. che non è anche il numero di mio fratello, che però essendo un compulsivo patologico compra anche se non è il suo numero), giacche, camicie. e poi tecnologia varia e vinili e cd. e io libri e dvd. che non potevo buttare né far marcire in scatoloni abbandonati chissà dove.
solo che ho anche scoperto che mio fratello legge, ha letto, tutta una serie di oscenità sull'harmony andante. dove la parola 'amore' nel titolo è un obbligo. e il rosa pallido la fa da padrone.
e quindi niente.
leggerò della merda, a brevissimo.
forse.
o forse non ne avrò il coraggio.
o forse la leggerò e non avrò il coraggio di dirlo.

ma comunque mio fratello ha un cuore. ed è questa la vera notizia.

domenica 30 settembre 2012

il primo sorriso del giorno

sei triste?
mmm
non dovresti. hai me.
mmm
no davvero, sei triste?
un po'
non dovresti. eri sprecata lì dentro.


martedì 7 agosto 2012

di noi

latte e pane?
si. e anche coca e yougurt.
non posso, sono già fuori.
.
.
.
ah, okkei.


ecco, io credo che è per cose così che chi non divorzia è un eroe.
perchè io avrei dovuto dire e che cazzo mi hai chiamato a fare. e invece ho detto ah, okkei.
ma.
quante conversazioni così puoi 'gestire' in una vita sola.
non lo so. credo non molte altre, io.

lunedì 4 giugno 2012

tenerezze

Lui: domani voglio portare il Vandalo al mare. a far volare l'aquilone.
v.: ma io domani lavoro...
Lui: lo so. andiamo solo io e lui. è una cosa tra padre e figlio.è una cosa tra uomini.
v.: ah.




giovedì 24 maggio 2012

odio

v. : ma tu non li odi quelli che mantengono la sigaretta tra pollice e indice?
Lui: ma tu odi tutti....

ecco, al momento mi è sembrata un po' una risposta del cazzo, perché mica è vero.
mi sono anche un po' indignata.
dopo che il giorno prima poi mi aveva detto che sono antipatica.
'è che tu sei antipatica'.
così.
che è vero. ma non si dice.
comunque.

la sera sul divano, mentre leggevo un libro brutto, mi sono fermata a riflettere. a freddo.

e posso dire con una certa tranquillità che io non odio tutti.
al massimo qualcuno mi irrita.

quelli stupidi per esempio.
e gli ignoranti presuntuosi.
e quelli che dicono quant'altro.
e quelli con l'auricolare a piedi.
e quelli con le hogan.
e quelli con le hogan che dicono che ce le hanno perché sono belle.
e quelle con i tacchi la domenica mattina.
e quelle per me un'insalata.
e quelle per me solo acqua.
e quelle in palestra coi leggins e la maglietta corta.
e quelli in palestra che non smettono un attimo di guardarsi allo specchio.
e quelli in palestra.
e quelli depilati.
e quelli che ti chiedono l'amicizia su facebook e poi per strada fanno finta di non vederti.
e quelle che le autoreggenti sono scomode.
e quelli che non viaggiano.
e quelli che dicono che viaggiano e invece vanno nei valtur.
e quelli che portano il cane senza paletta.
e quelli con la paletta che però se nessuno li vede la lasciano lì.
e quelli col telefonino acceso al cinema.
e quelli che mentre parlano con te fanno cose sull'iphone.
e quelli con la foto del matrimonio come desktop.
e quelle che quando fanno i figli non si lavano più i capelli.
e quelli col culo grosso.
e quelli cioccolato e limone.
e quelli che il quotidiano è solo rosa.
e quelli che siddharta mi ha cambiato la vita.
e quelli che ci pensi a sessant'anni con i tatuaggi? no.
e quelli che posso darti un consiglio? no.
e quelli che delitto e castigo? non l'ho visto.
e quelli che c'era una volta in america è troppo lungo.
e quelli che star wars.
e quelli che non dicono parolacce.
e quelli sempre in anticipo.
e quelli che mangiano e non ingrassano. anzi no, quelli li odio proprio.

su quelli che non ingrassano mi sono addormentata.
che forse ce ne avevo ancora....

è ufficiale. sono una brutta persona.
e antipatica anche.

mercoledì 18 aprile 2012

non hai fiori bianchi per me?

tutta questa frenesia, questo voler fare cose, questo leggere blog, tenersi informati.
tutto questo correre per non rimanere indietro.
tutto questo a che serve un altro social network a niente però ci sono anch'io.
tutte queste cose.
nascondono una paura folle.
di invecchiare.
di non essere all'altezza.
di non conoscere.
di dover chiedere un giorno a mio figlio come si usa.
di diventare come i miei genitori. che mi cerchi sul compiuter.
paura di non avere più interessi.
paura di diventare una che parla solo dei figli. che se succede ammazzatemi.
paura di ma chi è questo attore, che non l'ho mai visto.
paura di perdermi pezzi di me. e non trovarli più.
paura di perdermi pezzi di te. e non cercarli più.







sabato 14 aprile 2012

chissà se si ricorda il mio nome....

v.: cazzo ma queste sono rughe??!
Lui: ti svelo un segreto, hai quasi 37 anni.

non che mi aspettassi un gran conforto.

ma ho 34 anni.

lunedì 9 aprile 2012

il sabato del villaggio

sabato sera. mezzanotte e poco. interno. luce soffusa. volume del televisore a 4. finalmente la Iena è nella culla. il Vandalo dorme da dieci minuti. dopo aver passato gli ultimi quaranta a strappare capelli dalla radice.
v.: sono distrutta.
lui: ma perché sei sempre stanca? non è che devi mangiare di più?
v. si è svegliata alle nove. alle dieci era a lavoro. alle due a casa. ha cucinato alla Iena che con Lui non si era degnata di aprire la bocca. l'ha nutrita. ha nutrito il Vandalo 'che con me fa storie e non mangia niente'. ha cambiato due pannolini 'che è da stamattina che li tengo io'. ha mangiato un triste intruglio sui toni del verde. ha caricato la lavatrice. ha fatto addormentare il Vandalo. ha guardato l'ora ed erano le quattro. senza aver poggiato il culo su una sedia. si è lavata i denti ed è uscita di nuovo di casa. a lavoro. alle otto e mezza a casa. ha ri-nutrito i figli. ha mangiato un intruglio. ha lottato col Vandalo che non voleva dormire. ha preparato tre litri di brodo vegetale per la Iena. ne ha frullato le verdure. ha provato a dare il biberon alla Iena. si è avvilita. poi si è incazzata. poi si è arresa e le ha dato la tetta. poi la ha addormentata. poi l'ha messa nella culla.
ed è a questo punto che è successo.

v.: sono distrutta.
lui: ma perché sei sempre stanca? non è che devi mangiare di più?


forse era uno scherzo.

v. era troppo stanca per cogliere l'ironia. ma la prima volta che la Iena si è svegliata ha fatto molto rumore. e la seconda gli ha chiesto l'ora. e la terza si è fatta passare l'acqua. e la quarta gli ha dato una gomitata e l'ha svegliato lo stesso. e la quinta gli ha chiesto di tenerla un attimo che doveva andare in bagno. alla sesta ha avuto pietà e si è alzata, lasciandolo dormire.

stamattina Lui sembrava molto stanco.
e v. molto soddisfatta.
e che cazzo.

sabato 25 febbraio 2012

tutti gli uomini sono stronzi?

Non mi piacciono le donne che amano lamentarsi degli uomini. Dei propri uomini.
Quelle che "tutti gli uomini sono stronzi".
Non è vero. Tutti gli uomini sono uomini. E qualche uomo è anche uno stronzo. Ma anche qualche donna è stronza.

Loro sono belli. A me piacciono molto almeno. E anche Lui mi piace molto. A volte fanno certe cose così belle, e tenere, e romantiche che ti fanno dimenticare di quanto sappiano essere anche stronzi.
E' da ieri che ci penso. Ho letto questo post qui, e trovo che sia fantastico che il tuo uomo ti definisca una meraviglia, una meraviglia nella tua normalità. Quando fanno cose così li amo, davvero..
E sono felice, perché sono cose così che non mi faranno mai pensare che tutti gli uomini sono stronzi.

Se ti sei scelta uno stronzo è perché gli stronzi sanno essere molto affascinanti.

Non è che io pensi che Lui sia perfetto, proprio no. Non lo vorrei neanche un uomo perfetto, che sai che noia..
Lui ha un certo numero di cose che mi piacciono molto, che mi fa distrarre sulle tante cose che mi piacciono meno.
Forse perché non ho mai sognato il principe azzurro, non ho mai dato importanza a fiori, bigliettini romantici, complimenti e dolcerie varie.
Forse perché sono le cose normali che mi fanno amare gli uomini.

Amo quando la mattina Lui fa il caffè. Sempre. Anche coi bambini che urlano e strillano e si cacano. Lui fa il caffè, e solo quando è pronto mi chiama. E io mi alzo.
Amo quando cucina per me.
Amo quando mi fa un regalo e non lo incarta, mai. Ma mi scrive un biglietto su di un post-it.
Amo quando sgrida il Vandalo e poi ci sta male.
Amo quando ordiniamo due pizze e ce le dividiamo. E Lui le fa scegliere a me.
Amo quando uno dei bambini ha la febbre, e Lui non riesce a dormire.
Amo quando mi dice che noi facciamo invidia.


Lui non è per niente male.
Alcuni giorni penso di aver pescato il jolly. Altri lo odio anche, ma quasi sempre penso il fatto del jolly.

Non credo neanche di meritarmelo in effetti uno così, ma ovviamente non glielo direi mai.