mercoledì 29 agosto 2012

M.

non era così che doveva andare.
e invece mogli e figli e famiglie e natali e pasque e feste comandate e assicurazioni sulla vita e fondi pensione.
e lavoro e mutuo e vacanze al mare che lo iodio fa bene. 
stavolta è tutto diverso.
tutto uguale.
stavolta non si torna indietro. stavolta facciamo figli. compriamo case. compriamo cose.
ma io non ti amo, sai? non ti amo. non ti amo più. non ti ho mai amata.
ecco, l'ho detto.
e già va meglio.
e già è più facile, ricominciare.
che poi lo so che resto qua.
con te. con voi.
fino a disprezzarmi. un altro po'. un po' di più.

tu, però, perdonami.

lunedì 27 agosto 2012

niente

ecco, appunto.
niente.
120 pagine e un mese per leggerlo.

sabato 25 agosto 2012

del nulla

non posso scrivere.
sono circondata.
braccata.
continuamente.
figlio figlia o compagno non mi mollano un attimo.
il pc è un miraggio.
con l'iphone è una follia anche solo pensarlo.
e niente.
in questo momento tutti dormono. ma devo andare. prima che mi si insospettisca l'uomo.

che poi, diciamocelo, non succede veramente un cazzo.
a parte il fatto che odio tutti quelli che sono col culo in acqua in qualunque luogo che sia a più di mezz'ora di auto da casa mia.
ah. e ieri sono andata alla posta. e la tipa allo sportello numero 3 faceva la settimana enigmistica. mentre io aspettavo. ho le foto. se mi fanno incazzare le pubblico.

giovedì 16 agosto 2012

2.odio

O DIO
ODIO
O DI O
mortalmente. visceralmente. mostruosamente.
qualsiasi parola seguita da trattino time.
caffè time
doccia time
aperitivo time
birra time
pizza time
palestra time

ODIO

punto primo. cosa ti fa pensare che mi possa interessare che tu stai entrando nella doccia. certo magari dovrei abbandonare ogni mira voyeuristica e cancellare l'iscrizione a facebook. ok, colpa mia. facciamo finta che mi interessi quello che stai facendo (maddai, come può essere interessante la tua doccia! okkei okkei, dobbiamo fare finta)
punto secondo. stai entrando nella doccia. e nudo come un verme, apri l'acqua. e prendi il telefono. resta un mistero come questa possa sembrarti una buona idea.
ma.
siamo italiani.
e allora.
perché.
perché non dire 'vado a fare la doccia'.
perché???
che già ci obbligate a tollerare scempi tipo docciarmi fonarmi. che ogni volta è un dolore. come di una
ferita vecchia, in fondo allo stomaco. sono i miei cinque anni di liceo classico che mi fanno male.

ma niente. il trattino time lo odio, non perdono.

ma io, si sa, sono antipatica.

ora vado, ho una bottiglia di falanghina ghiacciata che mi aspetta a bordo piscina.

sbronza time.



*è per questo che il suo blog mi piace tanto. chè avrei voluto trovarlo io un nome così figo. quasi quasi glielo chiedo. devo solo aggiungere una v.

martedì 14 agosto 2012

agosto.

e giornate del cazzo.
che fa caldo, e non si va al mare. (e non voglio sentirmi dire che io le ferie già le ho fatte)
è agosto. e sto in città. con quaranta gradi. e due bambini indemoniati. e un compagno tendente al depresso.
e un bambino di oltre due anni che non vuole togliere il pannolino. con motivazioni nobilissime tra l'altro (mamma, io sono troppo piccolo) ((per l'occasione ha parlato anche in italiano perfetto))
e vorrei tornare al lavoro, che sono stanca stanca.

e stasera, mentre passeggiavo (arrancavo) su strade deserte (ma la crisi??) pensavo che non vedo l'ora che i nostri amici abbiano dei figli. che noi saremo già fuori del tunnel, e li guarderemo con compassione e tenerezza. che loro staranno cominciando con nottate e pannolini e latte in polvere e svezzamenti. e noi saremo liberi, di nuovo, più o meno.

e niente. che non sono via, fuori, in ferie, in vacanza. sono solo incazzata. ecco.


martedì 7 agosto 2012

di noi

latte e pane?
si. e anche coca e yougurt.
non posso, sono già fuori.
.
.
.
ah, okkei.


ecco, io credo che è per cose così che chi non divorzia è un eroe.
perchè io avrei dovuto dire e che cazzo mi hai chiamato a fare. e invece ho detto ah, okkei.
ma.
quante conversazioni così puoi 'gestire' in una vita sola.
non lo so. credo non molte altre, io.

venerdì 3 agosto 2012

la lingua perduta delle gru

il vandalo ha cominciato a parlare un sacco.
discorsi lunghi.
viene, ti guarda. e racconta cose.
incomprensibili.
tu afferri tipo una parola, e da lì interpreti, inventi, chiedi, giri intorno, sperando ti diventi chiaro almeno l'oggetto della conversazione. e alla fine ti arrendi. e fai finta di capire.
fino a poco fa faceva il timido, non diceva, non ripeteva. e allora mi chiedo cos'è che gli ha fatto decidere invece di poter parlare oggi.
poi ho capito. lui è così sicuro perché sa parlare benissimo.
solo che è polacco.

mercoledì 1 agosto 2012

margherita ci riesce da sola.
ma noi no.
quindi torna.
per piacere.
fai un cenno.
dai notizie.
dicci che te la spassi al mare.
che abbiamo un sacco di cose da dirti.
e mille progetti da discutere. (bugia, ma quelli con le birkenstock lo dicono sempre, hanno sempre un progetto in ballo loro)
il banale non mangia più.
k. per protesta è andato in ferie.
ella non guarda più i porno.
io ho la sindrome dell'abbandono.
insomma hai rotto il cazzo, torna. sta cas' aspett' a te.