lunedì 30 aprile 2012

ancora insieme

ieri abbiamo festeggiato i quarant'anni di matrimonio dei miei genitori.
quarant'anni.
e ancora camminano mano nella mano.

ci sono stati anni duri. momenti bui. crisi più o meno profonde. fratture più o meno serie.
ci sono stati momenti di infelicità vera. separazioni più o meno durature.
piatti rotti e porte sbattute.

ricordo notti a piangere, con le urla nella stanza accanto e nella testa perché non si lasciano perché non si lasciano perché non si lasciano ripetuto all'infinito, per coprirle quelle urla.
ricordo io non mi sposerò mai.
ricordo ora mi alzo, mi vedono e smettono. e non smettevano mai.

ma ieri erano là, con figli e nipoti.

e mi sono sembrati felici.

forse è tutto qui. è camminare mano nella mano. ancora. nonostante.




venerdì 27 aprile 2012

1.frivolezze

la gioia pura di un nuovo taglio di capelli.
dello smalto appena messo.
dei jeans che cadono.
di una borsa nuova. gialla. con le borchie.

giovedì 26 aprile 2012

l'attesa

l'altro giorno sono andata dal dentista.
a parte dolore ansia paura insonnia incubi e tutte quelle cose lì.
a parte che io lo odio il dentista e non ci dormo per giorni e giorni.
a parte il fatto che se dio esiste nella prossima vita IO faccio il dentista e lui ha cento carie.
a parte il fantastico cartello.






che cioè ti fanno aspirare il gas esilarante (ma io lo vogliooooooooooooo).
il fatto notevole* è un altro.
sala d'attesa, sedie tutto intorno al muro tipo festa delle medie, tavolino centrale.
e sul tavolino le riviste. 
insomma, per un attimo mi è sembrato di essere finita in una sit-com degli anni novanta.
ma quant'è che non sfoglio un giornale?
carta, inchiostro, foto, pubblicità. 
e allora ho letto il venerdì.
ed è stato molto bello. nonostante fosse vecchio di quindici giorni.
girarne le pagine, sentire l'odore della carta. 
che sono almeno un paio d'anni che leggo solo online.
e allora stamattina sono uscita di casa mezz'ora prima.
sono passata per l'edicola. ho comprato la repubblica.
e ho fatto colazione al bar, cornetto sole caffè e quotidiano. che lusso.
e mi sono sentita a parigi.



*ovviamente notevole per me, per voi sarà 'sticazzi.

martedì 24 aprile 2012

delle ingenuità





stamattina sono passata per la spero futura scuola del Vandalo a chiedere informazioni. che ma come ancora non l'hai iscritto, ma come neanche a chiedere sei andata.

ma io, povera, sono convinta di vivere in svezia e pensavo se ne parlasse direttamente a settembre....

mi hanno detto si parla di liste d'attesa infinite, che solo se la tua situazione è drammatica hai qualche minima speranza di entrarci.
mi sono fatta due conti: non sono sposata, ho due figli sotto i due anni, lavoro full time ma il mio reddito è zero. insomma, non mi sembra proprio rosea come immagine...
la tipa all'ingresso mi ha detto mentre ancora ero sull'ultimo scalino che non vale neanche la pena di mettersi in lista.

magari se non mi fossi presentata vestita in tutona nera, felpona nera con cappuccio in testa e occhiali da sole senza sole tipo rapper di serie zeta mi avrebbe almeno fatta entrare. ma ero in divisa da dentista.
domani mi vesto da mamma e ci riprovo.

lunedì 23 aprile 2012

avevo voglia di correre

stamattina non pioveva.

ho mollato i figli a Lui e col mio amico/personal trainer sono andata a dimagrire-rassodare-sudare-soffrire.

correndo.

solo che sono tre anni che non faccio sport. che l'acquagym in gravidanza mi sono rifiutata.
e quando facevo sport fumavo trenta sigarette al giorno. durante il weekend, da sbronza anche quaranta.
che poi il weekend cominciava intorno al mercoledì.
va be'.
questo per dire che non ho mai corso, che non ce la facevo neanche quando ero più o meno allenata.

la prima notizia è che sono viva. nonostante.
la seconda è che ho fatto tutto l'allenamento previsto, pur provando a fermarmi più e più volte. ma l'amico di cui sopra è inflessibile. per fortuna.
terza e ultima cosa, mi fanno male parti del corpo che non dovrebbero neanche esistere.

la conosco tutta quella storia sul benessere che viene dall'attività all'aria aperta, sulla serotonina e sullo sport che fa bene all'umore.
e sto aspettando.



venerdì 20 aprile 2012

ti regalo una perla

se ti hanno detto che le tue tette sarebbero tornate uguali a prima di fare due figli, mentivano.

p.s.: ha cominciato lei.

mercoledì 18 aprile 2012

non hai fiori bianchi per me?

tutta questa frenesia, questo voler fare cose, questo leggere blog, tenersi informati.
tutto questo correre per non rimanere indietro.
tutto questo a che serve un altro social network a niente però ci sono anch'io.
tutte queste cose.
nascondono una paura folle.
di invecchiare.
di non essere all'altezza.
di non conoscere.
di dover chiedere un giorno a mio figlio come si usa.
di diventare come i miei genitori. che mi cerchi sul compiuter.
paura di non avere più interessi.
paura di diventare una che parla solo dei figli. che se succede ammazzatemi.
paura di ma chi è questo attore, che non l'ho mai visto.
paura di perdermi pezzi di me. e non trovarli più.
paura di perdermi pezzi di te. e non cercarli più.







domenica 15 aprile 2012

titanic

non sono una di quelli che la domenica mi mette tristezza.
per me è proprio un giorno come un altro. che Lui lavora di sera, e il weekend è uguale agli altri giorni.
e la sera sono quasi sempre sola coi bimbi.
solo che stasera è successo un miracolo. alle nove e mezza dormivano.
tutti e due.
e ho visto questa serata che mi si apriva davanti con le sue infinite possibilità.
e allora ho pensato di fare mille cose, che di solito fino a mezzanotte ho dei figli in braccio e quindi faccio niente.
ho preso un libro. e l'ho posato.
ho preso il pc. e l'ho chiuso.
ho pensato di mettermi lo smalto. ma che palle.
ho acceso la tv. che non la vedo mai. e comunque di solito è solo disney junior.
e ho trovato Titanic.
sai quando c'è un incidente sull'autostrada e non vorresti ma non puoi fare a meno di guardare?
ecco, quel morboso là.
quini ora sto guardando Titanic. la prima sera dopo mesi che i mostri dormono ad un orario decente, lui è al lavoro e io posso fare quel cazzo che mi pare, e la butto nel cesso guardando una merdata.
e no, io non sono una di quelli che la domenica mi mette tristezza.
ma Titanic si.
e quindi ora sono triste.

sabato 14 aprile 2012

chissà se si ricorda il mio nome....

v.: cazzo ma queste sono rughe??!
Lui: ti svelo un segreto, hai quasi 37 anni.

non che mi aspettassi un gran conforto.

ma ho 34 anni.

venerdì 13 aprile 2012

a far sempre buoni propositi ci si sente migliori o peggiori?

lo ha fatto lei. mi è piaciuto troppo.
perché anch'io ne faccio mille al giorno.
perché adorerei leggere quelli di tutti.
che poi mica si rispettano, ma fa stare di un bene farli....
ecco i miei. quelli di oggi.

andare a correre. dimenticare l'esistenza delle calorie. andare dal dentista. bere meno coca zero. non vestire solo sempre tutto nero. trovare il tempo per le mie amiche. non dover finire per forza ogni libro che comincio anche se mi fa cagare. andare in spiaggia coi bimbi il lunedì mattina. comprare la bicicletta. assicurare la vespa. non ascoltare per forza tutti, ma ogni tanto fare solo finta, che magari poi se non ascolto non mando neanche affanculo.

giovedì 12 aprile 2012


sette mesi oggi. 






e dovrò trovarti un altro nome, perché sei diventata così buona.
e dovrò imparare a conoscerti.
e dovrò costruire un rapporto con te che sei già così femmina.
che sei così difficile, così decisa, così prepotente, così già l'ombra della donna che sarai.
ché hai carattere e già è tutto lì.
dovrò imparare a parlarti. 
dovrò imparare a gestire il tuo rapporto con tuo padre, già così cieco e innamorato. 
dovrò imparare ad avere due figli.
dovrò imparare ad essere grande.
dovrò imparare a lasciarti andare.
dovrò imparare a fare delle cose con te.
e già non vedo l'ora.
di portarti al mare.
di camminare mano nella mano.
di pettinarti.
di farmi guardare mentre mi trucco.
di andare in bicicletta.
di portarti in vespa.
di accompagnarti a scuola.
di rispondere ai tuoi infiniti perché.
di esserci ogni volta che ne avrai bisogno. 
però tu non correre amore mio. 

del dimagrire

stamattina mi sono pesata.
per scoprire che pasqua non mi ha lasciato ricordi. miracolosamente.
e a quanto pare neanche la Iena.
peso uguale al giorno in cui ho saputo di essere di nuovo incinta.
quindi ho perso 21 chili.
che mica cazzi.
ora mi restano solo gli avanzi del Vandalo.
poca roba.
diciamo che ho di nuovo un aspetto umano. quasi.
e allora né la pioggia che è caduta incessantemente per tutto il giorno, né il negozio deserto, né Lui depresso e deprimente, né la Iena che il latte finto non lo vuole e non lo vuole, né il pesce al forno con contorno di solito intruglio. niente mi ha guastato l'umore.
e domani comincio anche a correre.

va bé, magari aspetto che spiova.





lunedì 9 aprile 2012

il sabato del villaggio

sabato sera. mezzanotte e poco. interno. luce soffusa. volume del televisore a 4. finalmente la Iena è nella culla. il Vandalo dorme da dieci minuti. dopo aver passato gli ultimi quaranta a strappare capelli dalla radice.
v.: sono distrutta.
lui: ma perché sei sempre stanca? non è che devi mangiare di più?
v. si è svegliata alle nove. alle dieci era a lavoro. alle due a casa. ha cucinato alla Iena che con Lui non si era degnata di aprire la bocca. l'ha nutrita. ha nutrito il Vandalo 'che con me fa storie e non mangia niente'. ha cambiato due pannolini 'che è da stamattina che li tengo io'. ha mangiato un triste intruglio sui toni del verde. ha caricato la lavatrice. ha fatto addormentare il Vandalo. ha guardato l'ora ed erano le quattro. senza aver poggiato il culo su una sedia. si è lavata i denti ed è uscita di nuovo di casa. a lavoro. alle otto e mezza a casa. ha ri-nutrito i figli. ha mangiato un intruglio. ha lottato col Vandalo che non voleva dormire. ha preparato tre litri di brodo vegetale per la Iena. ne ha frullato le verdure. ha provato a dare il biberon alla Iena. si è avvilita. poi si è incazzata. poi si è arresa e le ha dato la tetta. poi la ha addormentata. poi l'ha messa nella culla.
ed è a questo punto che è successo.

v.: sono distrutta.
lui: ma perché sei sempre stanca? non è che devi mangiare di più?


forse era uno scherzo.

v. era troppo stanca per cogliere l'ironia. ma la prima volta che la Iena si è svegliata ha fatto molto rumore. e la seconda gli ha chiesto l'ora. e la terza si è fatta passare l'acqua. e la quarta gli ha dato una gomitata e l'ha svegliato lo stesso. e la quinta gli ha chiesto di tenerla un attimo che doveva andare in bagno. alla sesta ha avuto pietà e si è alzata, lasciandolo dormire.

stamattina Lui sembrava molto stanco.
e v. molto soddisfatta.
e che cazzo.

sabato 7 aprile 2012

biancaneve e i sette nani

quando ero alle elementari non ci volevo andare a scuola.
vomitavo. tutte le mattine. un minuto prima di varcarne la soglia.
mia nonna, povera, mi supplicava prima di uscire da casa 'v., per piacere, vomita un attimo qui..'
poi ho smesso.
il secondo giorno della prima media.
così.
non è più successo.
e nessuno ne ha più parlato in casa. forse per la paura che tornasse.
ricordo tutto di quegli anni.
la classe enorme, il profumo forte e dolciastro della direttrice, il sugo allungato con acqua del refettorio, i fiori colorati attaccati ai vetri, il cestino col pranzo che c'era sempre una sorpresa dentro. le finestre altissime che non si vedeva niente, ma sapere che mia nonna doveva passare là fuori per andare a fare la spesa era la tranquillità della mia giornata. ogni passo era il suo, e allora tutto era più facile.
guardavo l'ora in continuazione, contavo i minuti che mi separavano alla fine.
le giornate di pioggia erano le peggiori. i finestroni aperti a fare entrare aria e freddo, il cielo nero, le luci accese e il rumore incessante delle gocce. e la malinconia che mi invadeva.

oggi piove.

e io sono in seconda elementare.



venerdì 6 aprile 2012

prima e dopo di me


vi ho visto arrivare da lontano.
mano nella mano.
occhi negli occhi.
felici. sorridenti. belli.
e non so se mi ha commosso più tuo nonno, così fiero nel camminare al tuo fianco.
o tu amore mio, così minuscolo e già così grande.

giovedì 5 aprile 2012

Dopo la pioggia



Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l'arcobaleno:

è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.

E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.

Però lo si vede - questo è il male -
soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?

Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.

Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

Gianni Rodari




mercoledì 4 aprile 2012

della giustizia divina

sarà stato il concerto. bello bello. che non te lo godrai, tutto il tempo lì a pensare ai bambini. e invece..
o la pizza che abbiamo mangiato dopo, che è finito presto forse facciamo a tempo a mangiare qualcosa senza neanche chiamarla la nonna (vigliacca v.).
o che ho parlato di felicità. ne ho parlato, ne ho scritto, l'ho pensato. troppo forte.

e quindi la Iena ha la febbre a 39. povera.
da due giorni.
e visto che domenica è pasqua aspetto il contagio.
che puntuale colpirà il Vandalo venerdì notte...

lunedì 2 aprile 2012

è lunedì

c'è una bella arietta primaverile.
la Iena ha dormito sette ore di fila.
la bilancia segnava due chili in meno rispetto a lunedì scorso.
ho deciso di non usare più le maiuscole a inizio frase.
lavoro solo mezza giornata.
sono entrata di nuovo nei miei jeans preferiti.
non ho più fame giorno e notte. ora solo tutto il giorno.
il Vandalo ha mangiato tutto il pranzo.
mi è arrivato l'assegno di maternità.
ho comprato una canotta rosa fluo.
non mi sento ridicola con la canotta rosa fluo.
stasera usciamo. e per la prima volta in sette mesi non ci sarà nessuno sotto i trent'anni.
addirittura un concerto.

insomma è lunedì, ma io sono proprio felice.