mercoledì 22 febbraio 2012

il futuro non c'è più

Ieri è passato un amico a salutarmi, a raccontarmi.
Ha una nuova ragazza, che fa l'artista.
E nel frattempo lavoretti. Perchè deve pagare l'affitto.
Solita trafila di cameriera/barman/babysitter/callcenter....
Non ne posso più.
Di avere a che fare con gente che non ha soldi.
Che non sa come arriverà alla fine del mese.
Che non può fare quello che vuole perchè deve mangiare.
Che non ha un lavoro.
Che ce l'aveva ma lo ha perso.
Che non può pensare di crescere perchè questo paese non lo consente.
Che vuole andare via, ma dove?
Che in italia non c'è un futuro.
Io rientro in quella categoria di persone che "dove si mangia in due si mangia in tre".
Ora quattro....
Non ho mai saputo programmare, e allora faccio un figlio e poi si vede.
Che se aspetti di avere tutto sotto controllo fai cento anni e un figlio non lo fai più.
Io e Lui "saremmo" degli imprenditori.....
Saremmo.
Se stessimo altrove.
Se in questa città non andasse tutto a rotoli....
Se non ci fosse la crisi....
Non prendo lo stipendio da oltre un anno. Lavoro gratis. Perchè non voglio chiudere. Perchè mi piace quello che faccio. Perchè ci voglio credere. E ogni mese ci rimetto qualcosa. E levo tempo ai miei figli.
E l'anno prossimo ci sarà il nido.
E allora credo che se le cose non cambiano devo proprio chiudere. Non si lavora per gloria. Devo cercarmi un lavoro vero.
Forse devo togliere la mia laurea dal cassetto e mettermi  a fare quello per cui ho studiato. E che mi fa schifo. Come se stessero aspettando me poi....
O forse devo andare via, che qui non c'è speranza....
Che anche Lui deve cominciare a pensare a un'alternativa. Che il lavoro è calato.
Che qui cammini per strada e vedi solo saracinesche abbassate, negozi che non aprono più, perchè non ci pagano l'affitto.
E' un panorama da dopoguerra. La fame è visibile, è sotto gli occhi di tutti.
E non facciamo niente.
Stiamo a guardare.
E pensiamo di scappare via, invece di salvarlo questo paese.

Precari a quarant'anni, non abbiamo un futuro da offrire ai nostri figli.

Però non ci si annoia......

3 commenti:

  1. eccomi.
    stessa situazione.
    stessa voglia di fuggire e stesso senso di colpa per il solo pensarlo. ché andare via sembra un po' perdere.
    e poi la paura, perché con i bimbi non è semplice andare via.
    e poi la paura di rimanere perché se è vero le posso dare solo da mangiare e oltre più niente.

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  2. ...la tristezza è che perdi comunque, andando o restando.

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  3. Ed io certo non pensavo che sarei finita tra gli italiani all'estero... Ma che si può fare? S'incassa la botta e si cambiano i progetti...

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