domenica 24 febbraio 2013

a casa di s.

il compleanno quell'anno lo festeggiava a casa.
è luglio, inizio.
c'è un caldo folle.
o forse è folle solo nel mio ricordo.
si festeggia fuori, su quel bel terrazzino che in dieci non ci stiamo.
e io ci sono, col passeggino e tutto. con un bimbo di tre mesi. coi miei chili in più, il mio viso stanco, i miei pochi argomenti e la mia voglia di essere altrove.
loro fumano erba, bevono vino.
io li guardo, no grazie allatto.
e sudo.
sudo da stare male.
perché è caldo, è estate, è luglio.
perché non so cosa ci faccio lì.
perché lei è la mia amica di tutta la vita, ma quella sera la sto perdendo, lo so.
perché senza di me non è lo stesso, ma io non sono la stessa non vedi?
non vedi che ho il seno grande? non vedi che ho le braccia grosse? non vedi che sono sperduta muta a disagio?
non vedi che sudo.
sudo talmente tanto da non riuscire a pensare ad altro, e quindi se penso a quanto sudo sudo ancora di più.
sono in un vortice.
sono all'inferno.
si, è l'inferno.
tutti belli, ordinati, truccati e con un bicchiere in mano. che ti guardano, mentre sudi. ti guardano perché sudi.
qualcuno mi chiede qualcosa, mi fa domande.
ma io sono toppo sudata per rispondere, ho il cervello in pappa.
riesco solo a pensare a quanto sia sudato il mio culo, a quel punto attaccato alla sedia.
e sono bloccata, incollata a quella sedia del cazzo.
se mi alzo si vedrà. la sedia sarà bagnata. dio, posso morire. rimango qui, seduta per sempre.

sono scappata.
ci ho messo un po' ad organizzare cose e saluti.
ma volevo solo far asciugare la sedia.
ero terrorizzata all'idea che qualcuno ci si sedesse e la trovasse umidiccia.
tutta la festa, per me, non sarà durata mezz'ora.
sono scappata perché non lo reggevo tutto quel sudore in mezzo a tutta quella gente asciutta.
sono scappata.
e ho camminato un po' per strada prima di tornare a casa.
non faceva molto caldo.
fuori di lì si stava di nuovo bene.


19 commenti:

  1. "l'inferno sono gli altri." (op.cit.)

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  2. Ma poi chi ce l'ha detto che bisogna sempre socializzare?

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  3. ho 10 minuti di solitudine e sono corsa qui. ieri sera abbiamo mangiato in un posto strafigo, con una coppia a fianco che continuava a mandare indietro i vini perché non all'altezza. inutile dirti che il mio abbia rotto le palle tutto il tempo e abbia concluso in bellezza vomitando. ce ne siamo andati, e finalmente non ho pensato di scappare, ma di portarlo dove stesse meglio. ci ho messo due anni e mezzo a capire che in fondo, degli altri, non me ne sbatte un cazzo.

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    1. sei il mio nuovo guru marghe. sallo.

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    2. Intanto mi piace sempre quando vieni. Qui.
      Anzi ritorni.
      Che mi chiedo spesso dove cazzo sei, poi mi ricordi che ti sei riprodotta ed immagino.
      Che mi riesce sempre difficile pensare che alle nostra età ci si possa riprodurre.

      Niente, mi piacciono i tuoi spaccati.

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    3. marghe, alla fine la cosa assurda di questa scena è che a me degli altri, in verità, non me ne è MAI fregato un cazzo. e non sudo neanche io.
      ma era la sera dell'assurdo.
      e non ci avevo mai più pensato, fino a questo post.
      e niente.
      passa più spesso.

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  4. adesso sminuisco. adesso.
    perchè io d'estate sudo così SEMPRE. e non ho figli. manco un seno degno di questo nome.
    però il dramma della sedia bagnata lo capisco. ora che le tue parole me ne hanno resa consapevole.

    seriamente. se "stare" fa sentire così "andare" non è scappare, ma salvarsi.

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    1. ecco brava.
      e pure se è scappare, sticazzi. secondo me.

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  5. Siamo sempre la somma di quello che ci capita.
    Per esperienza dirette personali.

    Ma sicuramente a volte siamo anche la somma di quello che gli altri pensano di noi.

    Cià, ti amo.

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    1. Dai. Non mi fare ricominciare a spiegare. Poi sudo. E non mi vuoi più. E non mi ami più.

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  6. E allora capisti che quando la commessa ti aveva detto "è lana fredda", ti aveva preso per il culo.

    Cià, sono scemo. (Tanto per non essere Il Banale)

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    1. ma no.

      (che poi ero pure, spettacolo infelice, mezza nuda)

      cià, ho la febbre.

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    2. L'infelicità dello spettacolo falla decidere agli spettatori...se però, prossima volta vuoi un parere prima, gli amici che ci stanno a fare???

      :D

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  7. Io vorrei dirti qualcosa di più profondo, emozionale...ma dopo giorni di neve(ed un raggio di sole, oggi!) riesco dolo ad invidiare. Voglio sudare in balcone!

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    1. ahahahahahahahahahah
      hai ragione, tutto quel bianco è la morte!

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