martedì 23 ottobre 2012

ci sono momenti in cui penso che manca poco.
manca poco a non aver più nulla da dire.
succederà, lo so che succederà.
starò lì, ascolterò discorsi e non riuscirò a pensare a niente.
avrò il cervello atrofizzato, irrimediabilmente.
succederà, lo so.
molto presto anche.

53 commenti:

  1. Non ti lamentare, V. Ti è andata bene. Tu sei più vecchia di me.

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  2. Non dire così , non succede. Pensa a quanto tempo prima di scrivere un grande post hai cominciato a pensarci: qualche minuto, al massimo un'ora. L'ispirazione arriva e non ti avvisa prima, nasce da ciò che ti circonda ed è diversa ogni volta anche se attorno le cose sembrano non cambiare mai. Continuerai finché vivrai :)

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    1. non pensavo solo a scrivere.
      pensavo anche proprio a dire 'dire'.
      è triste.

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  3. V, non penso che una testa come la tua possa andare troppo in pappa.
    A meno che tu proprio non lo voglia. :)

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    1. ford tu sei molto carino sempre.
      io lo apprezzo.
      e no, non lo voglio.
      ma proprio.

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  4. non ci provare eh. non ci provare.
    io ero già lì che mi preoccupavo della tua prolungata assenza.

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    1. magari non scrivo, ma io vi leggo. sempre.

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    2. ma noi rimaniamo vuoti come un vasetto di marmellata finito di lunedì mattina, senza poterti leggere.

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  5. ma va!! tu hai una testolina d'oro!!

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  6. tranquilla, poi arrivano in prima elementare e ti rimetti a studiare pure tu
    ;)

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  7. ti ho letto ieri sera, mentre tornavo a casa.
    ma ero in auto, e commentare mentre guido è sempre abbastanza complicato.
    così quello che ti volevo dire, te l'hanno già detto.
    Ma mi ripeterò.
    Non succederà. Non a te. Il tuo non è un cervello che può atrofizzarsi. Fidati.

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    1. che poi se stavamo bevendo birra mi sa che era abbastanza realistico come sogno, no?
      non c'entra, ma tu sai.

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    2. eravamo pure tatuate, fai tu. :)

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  8. Non so se ti capita: a volte resto ferma immobile ad ascoltare i discorsi che fanno le persone a me più vicine, quelle che "devo" ascoltare 24h su 24h. Catatonica.
    Ci sono giorni che mi sento very easy e partecipo anche io al dibattito su Panten, le mezze stagioni, la cacca del cane. Ci sono periodi, anche lunghi, come quello che sto passando ora, di assoluto silenzio. Io a volte non ci posso credere a quel che sento, a come si possa vivere in questa banalità assoluta. In questo mondo di link su fb da scambiarsi.
    E non sento che mi sta andando il cervello in pappa. No. Sento che i miei neuroni, per via direttissima, stanno scavalcando l'impalcatura della materia grigia per suicidarsi in un salto nel vuoto. E sento che proprio morirò di catatonia.
    Non riesco a dire niente. Nè a pensare.
    Poi, tempo dopo, ho incontrato 4 personaggi strani e m'è tornata spontaneamente la voglia di giocare e scherzare e di dire, oltre che scrivere.

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    1. non è che me li presenteresti?

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    2. tesora.
      io li amo i tuoi neuroni.
      e comunque si, mi capita. ma poi penso che sono solo presuntuosa, e che magari ascoltano me e mi trovano cretina.

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  9. Il mondo sarà veramente il posto più ingiusto dell'universo quando ci saranno persone come te senza niente da dire e persone come Bossi con sempre qualche cazzata da sparare

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    1. figo e carino sei.

      comunque non solo lui parla, ma si riproduce e ci fa godere del frutto dei suoi lombi anche!

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  10. Un cervello è come un muscolo. Va allenato a stare sempre in tensione e reattivo.
    Sono le persone di cui uno si circonda che provano ad ammosciati.
    Sono le abitudini.
    E' la paura di perdere la curiosità.

    Io punto sempre a quella. A non perderla.

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    1. che poi è la mia paura, l'abbrutimento.

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    2. Non credevo si usasse questo termine figherrimo anche da quei lidi.

      Se sei ancora curiosa, fai un segno.

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  11. Con quei ditini lì puoi scrivere quello che vuoi:-)

    Non è che ti stai facendo una overdose di piccolini e tra cacche da salutare giù nel water e annessi e connessi sei un po' in para? E' fisiologico, passa.
    Parola di mamma-sitter!

    E non sparire per così tanto tempo, che poi ci manchi ed è un casino;-)

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    1. comunque si, sono decisamente in paranoia.

      (ah, la cacca non la salutiamo più, ma lui la guarda qualche secondo con nostalgia prima di scaricare.....)

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  12. lo so.
    ma non è dal cervello.
    è dalla pancia.
    io sto cercando di imparare a scrivere col diaframma.
    appendere il sentire profondo al fiato mentre espiro.
    perché il problema non è l'assenza di parole, mai.
    il problema è smaltire.
    fare spazio senza buttare.
    parlare con una fontana può servire,
    scrivere sui muretti.
    oppure qui.
    ecco, qui va bene.

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    1. l'idea della fontana la trovo geniale però.

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    2. più che altro è lei.
      è sempre lei che attacca bottone. io passo di là per il bridge del mercoledì pomeriggio con il lampione, da quando puntiamo la cinqueeuro questa ha cominciato a parlarmi, visto che più o meno sempre riesco a vincere.
      è che le fontane devono avere un debole per quelli che sembrano vincenti.
      mi dice cose normali, si lamenta dei cani di grossa taglia che la baciano in bocca riempiendola di bava. io ricambio con le mie robe visionarie.
      di solito finiamo per litigare e per dimostrarle la mia superiorità le lascio i cinque euro nella feritoia e me ne vado
      con aria sostenuta. ma dentro piango.
      poi me ne vado al bar di fronte, e tutti i mercoledì, poco dopo di me, puntualmente arriva una zingarella con cinque euro e si compra le patatine tutta bella contenta.
      che cazzo avrà da guardare sogghignando.

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  13. No dai proprio tu. Con tutti gli spunti succulenti che la vita offre! <3

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    1. allora magari domani faccio un post sull'ambientino dello stadio dove vado a correre!

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  14. tu? impossibile. non succede. vedrai. al massimo, ti prendi una pausa momentanea per raggiunti smarronamento. ma poi torni. che mica puoi stare a neurone spento, tu. che se tu potessi essere a neurone spento, mica ti amerebbe, il k, a te :-*

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  15. tutto questo a me è già succ...........................................

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  16. ehilà. arrivo sempre in ritardo (a commentare), ma ci sono arrivata in anticipo (al rincoglionimento).

    io una volta avevo una vita, degli interessi. leggevo e volevo parlarne, vedevo e volevo parlarne. adesso mi accontento di sopravvivere alla giornata di lavoro (unico spazio rimasto per dire) e alla sera/nottata di casa. in totale alla settimana. tra poco punterò a sopravvivere ai mesi, nolente.

    e all'inizio mi aveva aiutato, scrivere. tentare di conquistare cerebralmente degli sconosciuti. ma poi siete diventati dei conosciuti, impigrimento e voglia di status quo mi hanno sopraffatta, come al solito.

    e a volte manca il tempo per raccontare, vero, ma la maggior parte delle sere manca proprio la materia prima. a meno di non approdare a vasini, aerosol, o dettagli di lavoro. vecchia dentro.

    poi magari la luce in fondo al tunnel c'è, magari sono fasi eh. tu per ora cerca di non diventare come me ;)

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    1. Grazie, M. commento illuminante.
      sono arrivato tardi, e vi siete impigriti.
      avete affinato la sintesi, avete scelto le cento parole.
      e oggi per gran parte è ribadire.
      io leggo attentamente, cerco di capire perché mi interessa, capire. cerco pezzi.
      ma forse semplicemente il meglio di voi e tra voi passa da altri canali.

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    2. @marghe, come al solito centri il punto alla grandissima.
      fai conto che il tuo commento sia il continuo del mio post.
      è tutto là.
      dicono che poi passi.
      la mia paura è che quando avrò di nuovo tempo non avrò più voglia. o comunque non lo saprò più fare.
      la mia paura è, come sempre, di rivivere la vita dei miei. lavoro figli lavoro figli e loro non ci sono più.

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    3. Ehi ehi.
      Non vi è concesso intristirvi senza il mio permesso.
      Siete troppo brillanti e fighe per farlo.

      Non me fater venì lì. Branco di cazzo di cazzone del cazzo.

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    4. e invece è proprio un mezzuccio per farti venire qui.

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    5. ahah, bei vecchi tempi quando si degenerava in ogni singolo post!

      @red: lieta di esserti stata utile. un po' meno dell'essermi impigrita, ma vabbè, ci sta. c'è stata una sorta di climax (correggetemi se sbaglio) poco prima dell'estate. e poi, la vita. ma c'è un bene diverso - almeno per me - simile a quello per gli amici di sempre. quelli che non devi fare il brillante per starci bene. quelli che rischi di perdere più facilmente, ma che se restano sono impagabili.

      @v, B: guai a voi se usate quanto di cui sopra per darmi della sdolcinata.

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  17. uè, v., non fare cazzate, eh. cioè, stacci attenta. tipo se metti il ferro da stiro nel forno, c'è da preoccuparsi. ;)

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  18. Ma no, serena, ha i due possibilità: o ascolti (che non è nemmeno una brutta cosa, a saperla are con stile), o fai come me, spari cazzate (Anche questa non è male, a farla con stile). ;)

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  19. ecco, io è da tempo che ho scelto la prima.
    ma a volte credo che il mio sguardo vuoto riveli la mia totale mancanza di interesse.
    e comunque alla prima domanda che mi fanno sono fottuta.

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  20. Il problema è che a quelli a cui dovrebbe succere, non succede mai, porca puttana.

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    1. in realtà succede anche a loro. solo che continuano a parlare.

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