mercoledì 29 febbraio 2012

una finestra sul futuro.

I miei cognati a cena da noi. Con la figlia. Mia nipote. La cugina del Vandalo.
Lui la ama.
Letteralmente.
L'abbraccia di continuo, la bacia, la porta, le da la mano, fa il buffone.
Insomma, proprio la ama.

A un certo punto vanno nella sua stanza. Il Vandalo chiude la porta. Io la apro. Il Vandalo torna alla porta, mi guarda serio serio, ciao mammaaaaaaaa, e richiude la porta.

E mi spezza il cuore.

No. Non sono pronta.

martedì 28 febbraio 2012

poi passa

Ci sono dei momenti in cui mi sembra anche di poter riavere una vita normale.
Anzi, di poter riavere una vita e basta.
Poi però passa.



sabato 25 febbraio 2012

tutti gli uomini sono stronzi?

Non mi piacciono le donne che amano lamentarsi degli uomini. Dei propri uomini.
Quelle che "tutti gli uomini sono stronzi".
Non è vero. Tutti gli uomini sono uomini. E qualche uomo è anche uno stronzo. Ma anche qualche donna è stronza.

Loro sono belli. A me piacciono molto almeno. E anche Lui mi piace molto. A volte fanno certe cose così belle, e tenere, e romantiche che ti fanno dimenticare di quanto sappiano essere anche stronzi.
E' da ieri che ci penso. Ho letto questo post qui, e trovo che sia fantastico che il tuo uomo ti definisca una meraviglia, una meraviglia nella tua normalità. Quando fanno cose così li amo, davvero..
E sono felice, perché sono cose così che non mi faranno mai pensare che tutti gli uomini sono stronzi.

Se ti sei scelta uno stronzo è perché gli stronzi sanno essere molto affascinanti.

Non è che io pensi che Lui sia perfetto, proprio no. Non lo vorrei neanche un uomo perfetto, che sai che noia..
Lui ha un certo numero di cose che mi piacciono molto, che mi fa distrarre sulle tante cose che mi piacciono meno.
Forse perché non ho mai sognato il principe azzurro, non ho mai dato importanza a fiori, bigliettini romantici, complimenti e dolcerie varie.
Forse perché sono le cose normali che mi fanno amare gli uomini.

Amo quando la mattina Lui fa il caffè. Sempre. Anche coi bambini che urlano e strillano e si cacano. Lui fa il caffè, e solo quando è pronto mi chiama. E io mi alzo.
Amo quando cucina per me.
Amo quando mi fa un regalo e non lo incarta, mai. Ma mi scrive un biglietto su di un post-it.
Amo quando sgrida il Vandalo e poi ci sta male.
Amo quando ordiniamo due pizze e ce le dividiamo. E Lui le fa scegliere a me.
Amo quando uno dei bambini ha la febbre, e Lui non riesce a dormire.
Amo quando mi dice che noi facciamo invidia.


Lui non è per niente male.
Alcuni giorni penso di aver pescato il jolly. Altri lo odio anche, ma quasi sempre penso il fatto del jolly.

Non credo neanche di meritarmelo in effetti uno così, ma ovviamente non glielo direi mai.

venerdì 24 febbraio 2012

lui è onesto

Ho sognato che Lui conosceva una.
E me la presentava. Lui è così. Onesto.
E poi mi diceva che gli piaceva molto. E che aveva bisogno di distrarsi che questi ultimi due anni sono stati molto duri molto faticosi con due gravidanze, due parti, due non vacanze.
E che quindi ci era uscito.
E avrebbe continuato a farlo.
Ma non c'entrava niente con noi, noi siamo un'altra cosa.
E' da stamattina che lo odio.
Moltissimo.

p.s.: devo iscrivermi in palestra.

mercoledì 22 febbraio 2012

il futuro non c'è più

Ieri è passato un amico a salutarmi, a raccontarmi.
Ha una nuova ragazza, che fa l'artista.
E nel frattempo lavoretti. Perchè deve pagare l'affitto.
Solita trafila di cameriera/barman/babysitter/callcenter....
Non ne posso più.
Di avere a che fare con gente che non ha soldi.
Che non sa come arriverà alla fine del mese.
Che non può fare quello che vuole perchè deve mangiare.
Che non ha un lavoro.
Che ce l'aveva ma lo ha perso.
Che non può pensare di crescere perchè questo paese non lo consente.
Che vuole andare via, ma dove?
Che in italia non c'è un futuro.
Io rientro in quella categoria di persone che "dove si mangia in due si mangia in tre".
Ora quattro....
Non ho mai saputo programmare, e allora faccio un figlio e poi si vede.
Che se aspetti di avere tutto sotto controllo fai cento anni e un figlio non lo fai più.
Io e Lui "saremmo" degli imprenditori.....
Saremmo.
Se stessimo altrove.
Se in questa città non andasse tutto a rotoli....
Se non ci fosse la crisi....
Non prendo lo stipendio da oltre un anno. Lavoro gratis. Perchè non voglio chiudere. Perchè mi piace quello che faccio. Perchè ci voglio credere. E ogni mese ci rimetto qualcosa. E levo tempo ai miei figli.
E l'anno prossimo ci sarà il nido.
E allora credo che se le cose non cambiano devo proprio chiudere. Non si lavora per gloria. Devo cercarmi un lavoro vero.
Forse devo togliere la mia laurea dal cassetto e mettermi  a fare quello per cui ho studiato. E che mi fa schifo. Come se stessero aspettando me poi....
O forse devo andare via, che qui non c'è speranza....
Che anche Lui deve cominciare a pensare a un'alternativa. Che il lavoro è calato.
Che qui cammini per strada e vedi solo saracinesche abbassate, negozi che non aprono più, perchè non ci pagano l'affitto.
E' un panorama da dopoguerra. La fame è visibile, è sotto gli occhi di tutti.
E non facciamo niente.
Stiamo a guardare.
E pensiamo di scappare via, invece di salvarlo questo paese.

Precari a quarant'anni, non abbiamo un futuro da offrire ai nostri figli.

Però non ci si annoia......

carnevale

Io lo odio il carnevale.
Da bambina pure.
Mi infilavano in vestiti improbabili per portarmi a feste tristi, e io non vedevo l'ora di tornare a casa per sfilarmi dai panni delle varie BiancaneveCenerentolaArlecchino di turno.
E' che ero timida. E grassottella.
In realtà non ero neanche troppo grassottella, ma ho un fratello maggiore che mi aveva convinto del contrario. Convinta di essere stata una bambina grassa fino a pochi anni fa, quando rivedendo le foto mi sono resa conto che forse non lo ero mai stata.
Non che vestirmi da Biancaneve mi donasse, ma sfido chiunque a stare figo con una gonna di raso gialla e un corpetto celeste con le maniche a palloncino....
Comunque.
Ora che i miei vestiti li scelgo io, faccio passare questo giorno nell'indifferenza generale.

Senonché ho due figli.

E allora mi domando se non sono una madre senza cuore, che neanche una festicciola piccola piccola, neanche un coriandolo, neanche una lingua di menelik.....
Oggi per strada era un tripudio di principesse, pirati, moschettieri e topolini....e noi niente.
Per un attimo ho anche pensato di sentirmi in colpa. Pensiero seguito da un immediato "sticazzi"....


A onor del vero devo dire che una signora in un negozio, tra mille sorrisi dolcissimi alla Iena, mi ha ceduto il suo posto in fila. "..che fate tardi alla festa!"
Forse è il momento di farmi delle domande su come vesto i miei figli........




lunedì 20 febbraio 2012

la Iena

La Iena non è più una iena.
E' diventata una bimba normale. Non buona, ma media.
E' che lei è incazzata. Da quando è nata. Incazzata nera.Con tutti. Anche con me. Tutte quelle storie sull'odore della madre e il battito del cuore con lei non hanno mai funzionato. Era incazzata anche in pancia, non dormiva mai, faceva le capriole giorno e notte. E' uscita e non è cambiato niente.
E però.
E' diventata 'media'.
Non urla più quando vede la nonna paterna.
Non piange più disperata quando qualcuno le sorride.
Non diventa cianotica quando non vuole più latte.
Non va avanti a piangere per venti minuti dopo che le metto il giubbino.
Non si straccia più la faccia appena si sveglia.
Non ci costringe più a maratone massacranti cucina-salotto-cucina per tutto il tempo che è sveglia. Cioè possiamo anche sederci. Ogni tanto.
Qualche volta sorride anche.
E allora io penso che sopravviverò.

sabato 18 febbraio 2012

il sonno del Vandalo

Ho comprato una bambola.
A mio figlio.
Il Vandalo non ci ha mai dato nessun problema per la questione sonno. In realtà a casa nostra non esiste neanche una questione sonno. A un certo punto si comincia ad essere stanchi e ci si addormenta. E lo stesso fa la Iena, ovviamente tra urla atroci e pianti disperati.
E poi dritti fino al mattino. Più o meno.
Solo che per addormentarsi si stende su di me. E mi accarezza i capelli. E poi me li tira. E poi me li straccia.
Ora, io non vado neanche dal parrucchiere, come la mia pettinatura improbabile testimonia, che le mani tra i capelli le odio.
E però è da un anno che va avanti questa storia. E io davvero non ne posso più.
E' cominciata che ero incinta della Iena, e non potevo neanche prenderlo in braccio.
E allora me lo mettevo steso di fianco. E lui mi accarezzava e io lo trovavo molto tenero e dolce.
Ma tutte le sere? E tutti i pomeriggi?
E allora gli ho comprato una bambola.
Piccola, bruttina e coi capelli verdi. Non sapevo che trovare una bambola coi capelli fosse così difficile.
Ce n'è a decine, che fanno di tutto, mangiano e dormono, fanno pipì e piangono, ma tutte calve. O con dei capelli cortissimi che le sue manine grassocce da quasi duenne non riuscirebbero neanche ad attorcigliare.
Stasera proverò a mettergli tra le mani le sue treccine che odorano di limone, e spero tanto che funzioni.

giovedì 16 febbraio 2012

tre ore per me

Ho appena ricevuto un regalo da un'amica.
Senza alcun motivo. E già questo basterebbe a fare di questa giornata una fantastica giornata.
Ma poi......tre ore in una Spa!!!
Manicure, pedicure, massaggio di quaranta minuti, peeling viso e corpo, bagno di vapore e pulizia del viso.
Ma io la amoooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!
E si è anche preoccupata di chiedermi se farmi mettere le mani addosso potesse darmi fastidio....ma sei matta????
Tre ore!! Ma se l'ultima volta che ho avuto tre ore tutte per me era il duemilanove!!!
Cose del genere mi fanno sentire di nuovo come se potessi gestire il mio tempo e la mia vita. Come un milione di anni fa insomma...
E non voglio pensare a come sarà difficile. Incastrare i nostri tempi, i nostri lavori, i nostri 3 figli e 3/4.
Voglio godermi l'attesa. Voglio riassaporare il gusto di spegnere il cervello e pensare solo a me. Anche solo per tre ore. Di questi tempi è come se fossero mille.
Grazie S., già l'ho detto che ti amo??

p.s.: devo trovare il tempo per andare a fare una ceretta prima del massaggio........
p.p.s.: ma il bagno di vapore, precisamente, che è?


mercoledì 15 febbraio 2012

stasera

Stasera è una di quelle sere in cui sarei tornata a casa e mi sarei nascosta sotto al plaid con tutte le scarpe.
Mi sarei svegliata direttamente domani. Senza svestirmi, senza togliere le lenti a contatto e senza lavarmi i denti. Non avrei acceso la tv, nè il pc, nè lo stereo.
Probabilmente avrei guardato nel vuoto. E avrei bevuto una birra. più facilmente due.
Fino ad addormentarmi.
Perchè sono incazzata.
Nera.
E invece torno a casa e c'è una sera normale.
I miei bambini non lo sanno che sono incazzata. Loro hanno fame. E devono essere lavati. E spogliati. E coccolati. E addormentati.
E una si addormenta e l'altro la sveglia. E si ricomincia tutto daccapo.
E penso di impazzire. Perchè voglio solo accartorciarmi sul divano a piangermi addosso. Aspettare Lui e piangere anche un pò addosso a Lui. Perchè a volte devi farti consolare anche, che non sei mica una roccia. E lamentarmi di questa città. E di questo paese. E di questo mondo.
Però quando tutto finalmente torna calmo non sono neanche più tanto incazzata.
Perchè prendermi cura dei miei figli mi ha calmato.
Perchè mentre cullavo il Vandalo, respiravo i suoi capelli.
Perchè mentre cullavo la Iena, lei mi guardava. E sorrideva.
E allora penso che 'fanculo quello che mi ha rubato il cellulare, non lo può neanche usare.



domenica 12 febbraio 2012

domenica

Dovrei essere un mare di gratitudine per questa domenica casalinga e familiare. Eppure sto soffocando.
Un bambino per uno e noi non ci rivolgiamo neanche la parola, troppo stanchi per vivere.

p.s.: oggi la Iena compie cinque mesi. Auguri amore mio.

sabato 11 febbraio 2012

del cinema


Mi manca.
E' la cosa che mi manca di più della mia vecchia vita.
Non poter andare al cinema mi manca.
Non mi manca il fumo, non mi mancano i superalcolici, non mi mancano le dodici ore filate di sonno.
Ma il cinema si.
Perché non c'è modo di risolverla 'sta cosa, almeno per il momento.
Non ci posso andare. Punto. Fine della storia.
Finché c'era solo il Vandalo potevamo anche organizzare.
Che poi in un anno ci sono andata solo due o tre volte. Tra l'altro a vedere film di merda.
Però se volevo ci potevo andare.
Certo dovevo organizzare tutto con settimane di anticipo, prenotare nonni e uscire di nascosto.
Ma ora chi me li tiene due?? Vandalo e Iena in accoppiata possono stare solo con Lui o con me.
Meglio se con tutti e due, che la Iena ti obbliga praticamente a fare la qualunque cosa con un braccio solo. E se appena la poggi urla da far venire giù la casa.
E quindi niente cinema per ora.
E però mi manca.
Così giusto per dirlo.




giovedì 9 febbraio 2012

gliel'ho detto così

Prima vacanza insieme. Bella, divertente, rilassata.
Torniamo a casa e io ho un ritardo. Di tre giorni. Che sarà mai.
Aspetto sabato, che è una settimana di ritardo e faccio il test. Magari comincio a comprarlo.
Ma tanto non sono incinta. 
Mica si rimane incinta così, al primo tentativo....
Ci vogliono mesi, non sono neanche più una bambina. Ho 32 anni, alla mia età.....
Va bè, quasi quasi lo faccio ora, tanto a che serve aspettare. Vado a casa della mia amica, ci salutiamo, mi prepara un caffè, fumiamo una sigaretta....oddio, e se sono incinta come fumo? 
Facciamolo allora....
E come si fa?
E si, 32 anni e mai fatto un test di gravidanza...
Allora, vediamo un po', aspettare un paio di minuti, una linea, due linee.....ma come???? Sto ancora leggendo le istruzioni, sono passati secondi 10 scarsi e io sto aspettando delle linee non una scritta a caratteri cubitali INCINTA......
E ora? Guardo la mia amica, che mi abbraccia e mi bacia e urla e sceglie nomi....E certo, tanto mica è lei l'incinta...
Sudo copiosamente, prendo le sigarette....e le butto cazzo, non posso fumare!!!!
Va bè, si tratta solo di sospendere, per quanto?? Ma certo, NOVE mesi....
Nove mesi sono tanti, troppi per me che fumo trenta sigarette al giorno da 18 anni.......
Eppure lo volevo, l'abbiamo fatto apposta...certo, magari non ci si aspettava di riuscirci al primo tentativo....
E comunque è una cosa stranissima, non puoi mai aspettartelo che sia così. All'improvviso non sei più una. Da un momento all'altro non puoi più pensare solo a te stessa, ma hai quella cosina nella pancia che non si sente e non si vede neanche e già prepotente ti occupa il cervello e il sangue e le ossa.
Poi ho comprato un ciucciotto della chicco. Azzurro. E un altro test di gravidanza.
E sono tornata a casa.
Gli ho dato il ciuccio.
Gliel'ho detto così.

mercoledì 8 febbraio 2012

com'è successo??

E quindi.
Com'è successo.
Ecco, è successo che io non sono mai stata una fanatica della famiglia, nè pensavo che avrei mai avuto dei figli.
Il primo neonato che ho preso in braccio è stato il mio, e a dire il vero non sapevo neanche bene come si facesse.
Credevo che avrei continuato con la mia vita finchè non sarei stata stanca, o troppo ridicola per passare le mie serate fuori ad un bar....
Poi un giorno ho visto una cosa.
Una famiglia felice. Felice di esserlo intendo.
Facevano delle cose insieme ed erano belli.
E poi il bambino più piccolo, che per quanto ne capivo io all'epoca poteva avere due come sei anni, ha guardato la madre, le si è avvicinato e l'ha abbracciata. Così.
E si vedeva che erano completi.
Pieni.
Finiti.
Ho guardato il mio compagno e ho detto solo "vogliamo fà pure noi?" E lui : "si si".
Il mese dopo ero incinta.
Ah, stavamo insieme da due mesi scarsi.....



lunedì 6 febbraio 2012

siete bellissimi

Domenica, nove di sera.
Apro la porta, e la mia amica di sempre invade lo spazio in tacchi a spillo, borsa firmata, mini di jeans e giacchino di pelle taglia 38. Portando nel mio piccolo microcosmo freddo, grossi sorrisi e odore di aperitivo....Quant'è che non la vedo? Tre settimane? Un mese?
"Ciao."
Sorriso.
E poi.
La coltellata.
"Come è successo?"
Resto spiazzata per un attimo, non capisco subito a cosa si riferisca. Poi alzo gli occhi, la osservo e mi osservo con i suoi occhi. Una pettinatura improbabile, tuta, occhiaie e quindici chili di troppo.
Figlio n. 1 attaccato alla gamba destra che recita il suo mantra mammamammamammamammamammaaaaaaaaaaaaa e figlia n. 2 in braccio che urla come se la stessi ammazzando. Da quattro mesi. Urla. Ininterrottamente. Già, me lo chiedo anch'io: come è successo?
Ieri facevamo la stessa vita. Ma non è ieri, è un milione di anni fa.
C'è la nostalgia pronta a saltarmi addosso, voglia di spensieratezza e di chiacchiere inutili, voglia di aperitivi e cinema.
Poi mi faccio sommergere da racconti su questo e quello, colmiamo settimane di assenza con cronache e resoconti e in un attimo deve già andare via.
Promesse di vederci presto, subito, domani, questa volta non facciamo passare così tanto....
Ed è già fuori...Provo a ripescare quella nostalgia intravista per un millesimo di secondo e subito sparita, ma mentre cerco mio figlio mi guarda, mi stringe le gambe, alza gli occhi e mi dice "cccccccciaaaaaaaaaaaaaaaaaaao maaaaaaaaamma".
E io capisco che posso anche cercare, ma non troverò niente.
Perchè io sono felice.
Perchè di quella vita non mi manca niente.
Non mi ero accorta che la iena non urla più, si è addormentata.
Prendo il telefono, voglio chiamare il mio compagno, chiedergli di tornare presto e ringraziarlo per quello che abbiamo e che siamo.....c'è un sms...la mia amica...forse ha dimenticato qualcosa.....e invece solo due parole: "siete bellissimi."